Gio. Apr 25th, 2024

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Il G7 a Taormina: speranze e dubbi

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Il G7 si presenta come un foro informale per prendere decisioni operative di rapida soluzione, infatti la caratteristica di questo summit è l’informalità, che rappresenta una sfida per i diplomatici tanto legati alla burocrazia. L’origine di questo summit risale al 1975, quando il Presidente francese Valéry Giscard d’Estaing chiese ai leaders della Repubblica federale di Germania, del Regno Unito, dell’Italia, degli Stati Uniti e del Giappone di discutere della crisi economico-finanziaria del 1973-1974. Il compito della Presidenza di turno è quello di proporre i temi che vengono inclusi nell’agenda del summit, di organizzare ed ospitare gli incontri preparatori, di preparare le bozze dei documenti finali che verranno approvati dai leaders e di decidere il grado di partecipazione delle Organizzazioni Internazionali e della società civile o di terze parti. La preparazione di un summit di tale portata prevede  l’ausilio di una complessa struttura di organizzatori come gli “Sherpa”,  i “Foreign Affairs Sous-Sherpa”, i “Finance Sous-Sherpa” e il “Political Director”. La Presidenza è assicurata a rotazione da ciascuno dei Paesi membri e quella del 2017 è stata affidata all’Italia che ha scelto come sede una cittadina della Sicilia, Taormina. Una Taormina oggi blindata più che mai e pronta ad accogliere alcuni e alcune tra i più grandi del mondo. Quello che ci si aspetta dal G7 di questo anno è un risultato modesto, non si può chiedere troppo a quello che per molti risulta essere una tra i più critici summit degli ultimi anni; d’altronde i rappresentanti che prenderanno parte hanno idee molto diverse e tutti sembrano voler imporre le proprie. Si prevede una compresenza particolarmente difficile allo stesso tavolo, tra Trump e Trudeau. Uniche donne a presenziare come diplomatiche sono Theresa May, il primo ministro britannico che ha spinto sulla Brexit, e la cancelliera tedesca Angela Merkel ; due donne che hanno adottato ideologie diverse ma che vivono difficoltà comuni in un mondo predominato dagli uomini. I temi da affrontare saranno quattro : immigrazione, clima, terrorismo e commercio internazionale. Ogni leader durante la propria carriera ha espresso opinioni diverse riguardo la soluzione di questi problemi che oggi sono delle piaghe nella nostra società, per cui si prevede che l’unico punto in cui ci sarà maggiore unità di intenti sia il terrorismo, soprattutto dopo l’attentato di Manchester che ha scosso tutto il mondo.  Data la discordanza di opinione prevista ci si augura ragionevolezza dai vari leader del summit e che il vero protagonista di questo G7 sia il dialogo.

Chiara Fichera

(sede A. di Rudinì)

 

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