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I ruoli ambientali delle piante

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Partecipata conferenza sull’educazione ambientale al “M. Raeli” di Noto in occasione della “Giornata nazionale degli alberi”.

Partecipata conferenza sull’educazione ambientale al “M. Raeli” di Noto in occasione della “Giornata nazionale degli alberi”.

Il 20 Novembre 2019, presso l’aula magna del plesso Carnilivari dell’Istituto Matteo Raeli, si è svolta una conferenza aperta ai rappresentanti delle classi di tutti gli indirizzi. Gli stessi si faranno portavoce delle informazioni apprese, in preparazione alla Giornata nazionale degli alberi e della macchia mediterranea che si celebra il 21 Novembre. Hanno relazionato l’architetto Fugà, la dottoressa Rizza, l’assessore Campisi, il parroco Don Maurizio Novello e il dirigente scolastico Veneziano.

L’architetto Fugà ha parlato della grande importanza della macchia mediterranea, parte integrante del nostro paesaggio, che va tutelata, e della necessità di conoscere gli alberi, pilastri fondamentali della vita sulla Terra. Tantissimi i motivi per piantare un albero, ha continuato l’esperto, uno di questi è l’ossigeno che permette di vivere sul pianeta, e il tema della giornata nazionale dell’albero è appunto quello della piantumazione di piante nel territorio. La città di Noto, come ricordato da Fugà, è stata riconosciuta come “centro di educazione ambientale“, proprio per promuovere iniziative e informazione ambientale alle scuole del territorio.

Tra le iniziative portate avanti dal “Matteo Raeli”, ha spiegato il dirigente scolastico Concetto Veneziano, ve ne è una di particolare rilievo: la piantumazione di alberi “che generano nuova vita” in commemorazione di persone di valore nel “Giardino dei Giusti”, situato nel plesso di via Pitagora, tra cui i più recenti sono stati dedicati ai due ragazzi, Manuel e Gabriele, alunni del liceo, morti tragicamente in un incidente stradale. Veneziano ha poi anticipato che la sinergia della scuola con l’istituzione e il territorio permetterà l’organizzazione di isole ecologiche, della raccolta differenziata e di spazi verdi nella scuola. Inoltre, queste tematiche ambientali saranno definitivamente inserite nel programma didattico di cittadinanza e costituzione del prossimo anno scolastico.

L’assessore del Comune di Noto Campisi è intervenuto partendo proprio dai disastri ambientali che hanno colpito l’Italia ultimamente, dalle piogge torrenziali allo straripamento dei fiumi. Le cause vanno di certo ricercate nell’inquinamento, come l’eccessiva emissione di CO2, le costruzioni abusive, la deviazione di corsi d’acqua periodicamente secchi, che per via delle tempeste possono arrivare a livelli altissimi, allagando strade e abitazioni, mettendo a rischio la vita delle persone. Secondo l’assessore bisognerebbe vedere gli alberi “come presidi a tutela dell’ambiente”. Per questo ha concluso invitando gli astanti “ad assumere condotte responsabili volte a difendere l’equilibrio naturale”.

L’intervento della dottoressa Rizza si è aperto con la proiezione di un video del Ministero dell’ambiente sui vantaggi delle piante in quanto “risorsa vitale”. Gli alberi forniscono ossigeno e trattengono il terreno compatto, creano l’habitat per diversi animali, difendono e rallentano l’erosione costiera. “A differenza delle riserve naturali come Vendicari, che sono protette dall’impatto eccessivo delle costruzioni umane, le coste urbanizzate sono più deboli, meno capaci di difendersi dall’erosione che avanza in maniera continuativa, a causa dei fenomeni atmosferici e la vegetazione non si può sviluppare” ha esordito la studiosa. Difatti, ha chiarito la Rizza, le piante che si trovano vicino al mare mantengono la sabbia e il suolo compatti, permettono ad altre piante di svilupparsi, dando origine alla macchia mediterranea e ai boschi. Distruggendole si impedisce il naturale evolversi del suolo e della vegetazione, facilitandone l’erosione. Se ci sono pochi alberi o hanno radici danneggiate, c’è un maggior rischio di frane, viceversa il terreno è più forte. Altre cause di gravi frane, oltre agli agenti atmosferici, sono l’eccessiva urbanizzazione e il disboscamento.
La dottoressa ha ribadito l’importanza della “biodiversità vegetale” che convive strettamente con la “biodiversità animale”, realizzando un ambiente vario e resiliente, più forte e sano, con più risorse. Le piante sono importanti bioindicatori, ovvero indicatori biologici che con la loro presenza danno delle indicazioni che permettono di analizzare gli habitat adatti ad ogni pianta. Per questo, ha continuato l’esperta, è importante circondare una struttura di spazi verdi, per attenuare la trasformazione del territorio. In città, gli alberi attenuano il rumore, assorbono le emissioni di gas nocivi, regolano la temperatura e modificano il microclima. Per questo si va verso l’inserimento di leggi e linee guida che prescrivono la realizzazione di aree verdi.

A tale riflessione, si è aggiunto il commento del dirigente scolastico che ha manifestato il desiderio di realizzare aree verdi intorno alla scuola: “Le periferie delle città non hanno spazi verdi dove ad esempio i bambini potrebbero giocare e gli anziani passeggiare. In passato, ha detto il dirigente, si aveva un’educazione ambientale già autoindotta, mentre oggi è necessario un intervento esterno. Ne sono un esempio le statistiche di indagini condotte in scuole elementari, le quali affermano che la maggior parte dei bambini non ha mai visto animali, tipo galline o tacchini, e ciò deve farci riflettere sulla gravità dell’allontanamento da questi temi”.

La conferenza è stata arricchita dal contributo di Don Maurizio che ha esordito presentando l’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente, “Laudato sii”. Il parroco ha rivolto un appello ai giovani: “La natura è la nostra casa comune di cui siamo i custodi e non i padroni. La natura lega l’uomo a Dio e quando è stata creata, è stata data in mano agli esseri umani per essere custodita, ma se questa casa comune viene distrutta, siamo in pericolo di estinzione. Il Papa ci invita ad avere cura della nostra casa”. Non è mancato l’elogio a Greta Thunberg, la giovane che ha avuto coraggio di parlare delle problematiche ambientali e di agire. “Siamo noi tutti, responsabili del nostro territorio. Dinanzi a questa esigenza di sistemare i disastri ambientali dobbiamo ricordarci che c’è un deterioramento della qualità umana a causa delle nostre scelte, di quello che facciamo senza aver cura di noi e di quello che potrebbe accadere. La natura è madre, poiché ci genera, ed è matrigna che ci tratterà male, perché si rivolterà contro i nostri maltrattamenti. Noi veniamo da questa Terra e, quando ce ne andremo, saremo di nuovo custoditi in essa. Noi dobbiamo esserne i protettori. Il Papa nella sua l’enciclica dice che: o assumiamo un comportamento suicida, distruggendo la natura, oppure la coltiviamo e proteggiamo, per averne una garanzia a vita” ha concluso Don Maurizio.

“Ogni piccola azione incide sulla vita degli altri. Non solo bisogna conoscere, è necessario mettere in atto i comportamenti virtuosi per ridurre gli impatti ambientali negativi e dire a chi ci sta vicino come agire, evitando un pericoloso disinteresse” ha concluso Veneziano, lasciando gli studenti carichi e con tanta voglia di cambiamento, pronti per la Giornata nazionale dell’albero e della macchia mediterranea.

Articolo a cura di Colombo Melissa e Di Stefano Emanuela, III A Artistico.

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