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Kairos, gli strumenti alternativi alla moneta corrente secondo Giovanni Armando Zero

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A Kairos, l'interessante disamina sugli strumenti alternativi alla moneta corrente proposta dal prof. Giovanni Armando Zero.

L’interessante disamina sugli strumenti alternativi alla moneta corrente proposta dal prof. Giovanni Armando Zero.

Mercoledì 3 Aprile, alle ore 12.00, presso il locale “Anche gli angeli” nella città di Noto, si è tenuto il quinto incontro della serie Pillole di Economia, all’interno della manifestazione Kairos.
Dopo una presentazione del relatore da parte del prof. Corrado Spataro, gli alunni del Matteo Raeli hanno assistito alla interessante lezione, nella quale il prof. Giovanni Armando Zero ha affrontato il tema degli strumenti alternativi alla moneta corrente.

Ripercorrendo la storia dell’economia dall’Unità d’italiana a oggi, parlando quindi anche della crisi di Wall Street del 1929, della situazione economica dell’Italia durante gli anni della guerra e del dopoguerra, della storia di figure importanti come quella di Enrico Mattei, che si oppose al monopolio delle Sette Sorelle, ha sottolineato e chiarito la differenza tra economia liberista ed economia socialista. In particolare, ha precisato che, negli anni 70, l’Italia era riuscita a creare un’economia che costituiva una via di mezzo tra i due modelli, per poi passare al modello liberista che abbiamo ancora oggi.

Il professore ha proseguito con un excursus scorrevole e appassionante, raccontando che una banca italiana di provenienza del Regno di Sardegna, all’inizio dell’Unità d’Italia, era riuscita ad avere la possibilità di stampare, sotto forma di carta moneta, il triplo di ciò che aveva in riserva. Zero ha aggiunto che spesso sentiamo parlare di spreco, fuga di interesse, e di come lo Stato abbia la possibilità di decidere il tasso di interesse tramite le leggi: “Beneduce e Menichella, nel 1936, scrissero la legge bancaria imperniata sul principio della separazione tra banca e impresa. Menichella, nel saluto di commiato a Beneduce nel momento del suo ritiro dalla presidenza dell’IRI, nel 1939, gli attribuisce il merito di aver tutelato il risparmio, e di aver spezzato le catene tra banche e assicurazioni, tutelando quindi i cittadini e il sudore della povera gente“.

Continuando la sua dissertazione, il professore ha spiegato che il tasso d’interesse sul debito pubblico si estingue nel momento in cui è pari o al di sotto dell’inflazione: “Con la crisi economica, l’aiuto della banca è inefficace, perché deve essere lo Stato a fare la prima mossa per fare ripartire l’economia, il metodo più efficace è che sia lo Stato stesso a stampare la carta moneta“.

Zero ha concluso il suo intervento con un augurio rivolto alla sala partecipe e attenta: “Siate curiosi perchè l’epoca che stiamo vivendo è un’epoca importante“.

Articolo a cura di Marie Cannarella, Rita Caruso, Giusy Levantino, Aurora Di Raimondo, Alice Menegatti, Miriam Micieli, Alessia Uccello, Classe III A, Liceo Artistico

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