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La scuola si fa memoria

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Il 12 aprile scorso, presso il Palazzo della Cultura di Catania, si è tenuta la cerimonia conclusiva del progetto "Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola", indetto dalla Fnism. Premiato anche il Matteo Raeli di Noto.

Il Giardino delle Giuste e dei Giusti del Raeli” premiato a Catania.

Il 12 aprile scorso, presso il Palazzo della Cultura di Catania, nella sala convegni dedicata al latinista Concetto Marchesi, si è tenuta la cerimonia conclusiva del progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola“, indetto dalla Fnism (Federazione Nazionale degli Insegnanti), sezione di Catania e Toponomastica femminile, giunto quest’anno alla terza edizione.

Il progetto, ideato e coordinato dalla docente dell’Istituto “Vaccarini” di Catania, Pina Arena, che da anni si impegna in attività volte alla valorizzazione della cultura delle pari opportunità, è stato rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, per ricordare le donne e gli uomini che hanno dato un contributo alla costruzione di un mondo di pace, uguaglianza, libertà, fratellanza e sorellanza.

È stata una giornata di festa, che ha visto la partecipazione e premiazione di scolaresche provenienti da Catania, Mazzarino, Scicli, Caltanissetta, Aci Catena, Messina: anche il M. Raeli di Noto è stato presente, rappresentato dagli alunni della II A del Liceo Scientifico e dagli insegnanti Sally Tardonato e Cristina Marescalco, oltre che dal Dirigente Scolastico Concetto Veneziano. Gli studenti netini hanno ricevuto in dono una pianta donata dal corpo Forestale e un libro fotografico offerto dall’Assessorato alla Cultura di Catania. Presenti alla manifestazione anche Francesca Andreozzi, della Fondazione Pippo Fava, Graziella Proto dell’Associazione Rita Atria, Fiorella Granà della Fildis, Tiziana Urzi del Teatro Stabile.

Il senso di questo Giardino, ispirato al Giardino dei Giusti tra le Nazioni creato a Gerusalemme, è proprio questo: piantare alberi nei giardini delle scuole, coltivarli amorevolmente e farli crescere come il ricordo di coloro a cui sono intitolati e di cui gli studenti hanno studiato e approfondito la biografia. Avendo il progetto un respiro internazionale, era presente anche Stoccolma con un gruppo di studenti ed insegnanti che pianteranno a maggio il loro albero, quando il clima in Svezia sarà più mite; nella prima edizione il gemellaggio è stato realizzato con la Francia, lo scorso anno, invece, con la Romania.

Studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, con i familiari delle Giuste e dei Giusti (tra questi la nipote di Padre Deodato, al quale è intitolato un albero nel Giardino delle Giuste a Mazzarino; la sorella di Maria Grazia Cutuli, Sabina Cutuli, alla quale è dedicato un albero nel Giardino dell’IC “Dantoni” di Scicli; la sorella di Caterina Russo ricordata attraverso un albero nel Giardino della scuola “Pizzicori”, hanno raccontato storie di donne e uomini a cui si deve riconoscenza per aver contribuito, nel silenzio, ad un mondo più giusto, scoprendo storie inedite, volti sconosciuti, donne e uomini per i quali le scuole hanno creato Giardini di memoria.

In particolare, gli alunni del Raeli hanno spiegato il senso del loro lavoro, che ha visto il coinvolgimento degli indirizzi Scientifico e Artistico, sottolineando come quest’anno si sia voluto dare un “respiro internazionale al nostro Giardino, che si sta configurando sempre di più come spazio della memoria, a partire dall’incontro con Malina Suliman e il linguaggio della Street art, con le tre intitolazioni a Ugo Lago, netino che ha scelto di inseguire il proprio sogno arrivando al Polo Nord; Gerda Taro, fotografa tedesca autrice di reportage di guerra, e Rosalind Franklin, poliedrica scienziata inglese“. Il Liceo Artistico ha creato delle targhe originali pirografando il disegno e i nomi di tutti i personaggi e, successivamente, colorando i pannelli.

Per tutti l’esperienza non è stata soltanto il risultato di un lavoro di ricerca e conoscenza, ma anche un viaggio di consapevolezza e un motivo di crescita culturale e umana.

Articolo a cura di Giada Cavallo e Federica Licata, II A Liceo Scientifico

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