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Mostra Internazionale del Libro d’Artista, opere d’arte in formato libro (da toccare)

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Mostra Internazionale del Libro d’Artista, a seguire l’intervista realizzata agli ideatori dell’esposizione, Cettina Lauretta e Lucio Pintaldi, e all’attrice Aurora Miriam Scala.

La sera del 10 ottobre 2018 nei bassi del Palazzo Ducezio si è tenuta l’inaugurazione della V edizione della Mostra Internazionale del Libro d’Artista. L’esposizione, ormai alla sua quinta edizione, ha ospitato un vasto pubblico, fra cui anche un gruppo di rappresentanza dell’Istituto d’Istruzione Superiore Matteo Raeli.

La mostra presenta le opere di 43 artisti, provenienti da tutto il mondo, disposte su una particolare installazione creata da Gianpaolo Carnemolla. Al di sopra dell’installazione, una frase della poetessa milanese Alda Merini:“Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura.”

Da cosa nasce l’idea della Mostra Internazionale del Libro D’Artista?
C: L’idea è nata cinque anni fa, da un nostro confronto sul fatto che in giro per il mondo esistevano degli artisti che producevano libri d’artista, quindi opere d’arte in formato libro. È stato interessante scoprire che erano tutt’altro che pochi!

Ogni anno viene scelto un tema?
C: Il tema non è prestabilito, poiché preferiamo lasciare gli artisti liberi di esprimersi come meglio credono. Tuttavia ogni anno si vengono a creare alcuni fili rossi che sembrano collegare le opere di artisti diversi sotto un punto di vista tematico.

Resta una qualche corrispondenza fra gli artisti al termine della mostra?
C: Dal momento che il libro d’artista nasce dall’arte postale, dopo l’esposizione i rapporti tra gli artisti vengono appunto mantenuti da una corrispondenza epistolare.

L’adesione alla mostra è a numero chiuso o il numero cambia di anno in anno?
C: La mostra non è a numero chiuso, ma all’inizio viene fatta una selezione anche per evitare la presenza di contenuti discriminatori o di propaganda politica (dato che il messaggio che la mostra vuole diffondere è un messaggio di condivisione e non di altro genere).

L: tengo a specificare che anch’io sono un artista e non mi piace la censura, ma l’azione di scrematura è volta a non offendere la sensibilità delle varie fasce di età che compongono il pubblico.

Il sito web della mostra spiega naturalmente che l’esposizione è aperta a tutte le fasce d’età, ma durante le quattro edizioni precedenti vi sarete accorti che una categoria di persone più delle altre partecipa in maniera particolarmente attiva alla mostra. Se ce n’è una, qual è?
C: In realtà l’esito è stato sorprendente: infatti non c’è stato un target di riferimento. La mostra ha a che fare con un pubblico di bambini che va dalla scuola materna a quella elementare, ma anche con liceali e adulti, i quali si ritrovano spesso nelle opere.

Cosa è cambiato dalla prima edizione a questa?
C: Il cambiamento più importante è stato sicuramente la crescente partecipazione dei concittadini, forse all’inizio un po’ diffidenti. I cambiamenti fondamentali sono comunque quelli riferiti al pubblico, che è cresciuto molto negli ultimi anni.

Sono collegati alla mostra alcuni eventi di natura diversa, come quella teatrale. Quali sono?
A M: Grazie alla collaborazione tra me e Cettina, che si auspicava ormai da anni, si è venuta a creare un’unione tra la mostra e il teatro. Questa collaborazione è nata dal desiderio di coinvolgere bambini e ragazzi, attraverso la messa in scena di un’opera di Sepulveda. Inoltre, dal momento che la mostra è ormai del tutto affermata nella città di Noto, è diventata un’ulteriore occasione per riunire le più svariate forme d’arte.

Se dovessimo spiegare l’unicità di questa mostra rispetto ad una qualsiasi altra, cosa dovremmo dire?
L: La caratteristica principale di questa mostra, che è poi ciò che la rende unica, è che, al contrario di ogni altra, qui si può toccare tutto. O quasi. Diciamo che sono presenti anche opere, come sculture, che non necessitano del tatto per essere apprezzate, ma possono comunque essere toccate. Questo è sempre molto importante per i bambini e per la loro tendenza alla manualità.

Intervista a cura di Sofia Chiara Civello IV B liceo classico; Piera Giallongo IV B liceo classico
Materiale fotografico realizzato da Rossella Adorno III B liceo classico; Veronica Bellofiore III B liceo classico; Giulia Toro III B liceo classico; Giulia Zani III B liceo classico.

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