Noto, lo sciopero (da casa) dei ragazzi del Matteo Raeli: “Che fine hanno fatto i nostri banchi?”

A due settimane da quanto denunciato dal preside Concetto Veneziano, adesso la presa di posizione dei ragazzi che oggi sono rimasti a casa in segno di protesta.

“In seguito al dirottamento ad altra non precisata destinazione dei 525 banchi monoposto, come da accordi precedenti assegnati all’Istituto, i rappresentanti del Matteo Raeli di Noto, non avendo ricevuto alcuna risposta né chiara motivazione, indicono uno sciopero”. Comincia così il comunicato firmato dai rappresentati di istituto del Raeli di Noto ed in cui raccontano lo spiacevole episodio che riguarda i 525 banchi monoposto previsti per l’istituto superiore netino ma mai consegnati.

A dire il vero sono stati solo “annunciati” con tanto di mail della presa in carico della spedizione ad inizio mese.

“Riteniamo scandalosa la disattenzione da parte del Miur – prosegue il comunicato – nei confronti di quelle esigenze basilari che possono consentire a studentesse e studenti di esercitare il diritto allo studio e alla salute. Ad oggi molte classi del Matteo Raeli non dispongono di banchi, senza i quali non è possibile il normale svolgimento delle lezioni. Parte degli studenti interessati, infatti, seguono le lezioni in presenza per 2 settimane al mese, costretti a stare per sei ore con i libri poggiati sulle gambe, subendo dunque importanti fastidi e disagi sia fisici che psicologici; altri invece sono costretti all’uso di scomode sedie con ribaltine d’appoggio. Prese in considerazione queste motivazioni, le studentesse e gli studenti del Matteo Raeli e i loro rappresentanti hanno deciso di porre fine a questa insostenibile situazione procedendo per uno sciopero”.

Da qui la decisione di inviare una Pec al Prefetto nella speranza venga trovata una soluzione al più presto. Oggi, intanto, sciopero: il primo da quando c’è il Covid. Niente assembramenti per protestare ma tutti a casa.

Fonte: NotoNews