“PICCOLA PATRIA”: uno spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci
2 min readUna riflessione attuale sulla frammentazione litigiosa della politica e il conseguente costituirsi degli individui in tante piccole patrie.
Ideazione e drammaturgia di Lucia Franchi e Luca Ricci
Con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori
Produzione Capotrave/Infinito
Domenica 13 settembre, alle ore 19.30, nell’ambito del Codex Festival, è andata in scena, al Teatro Noto d’Estate la pièce “Piccola patria”. Composta da Luca Ricci e Lucia Franchi nel 2017, è ambientata a San Verdiano, una cittadina di provincia dove sta per svolgersi un referendum, che ne decreterà l’indipendenza dall’Italia. La storia, come si evince dall’intervista rilasciata dallo stesso regista, è ispirata alla vicenda storica della repubblica di Cospaia, situata tra la Toscana e l’Umbria e nata da un errore compiuto dai geografi e dallo Stato Pontificio nel ‘400, a causa di due emissari aventi lo stesso nome: Rio.
La vicenda si sviluppa in tre giorni: il giorno antecedente, il giorno stesso e quello successivo al voto. Il sipario si apre sui fratelli Corrado e Caterina, mentre preparano il seggio per il referendum del giorno successivo e indugiano nei ricordi della loro fanciullezza, creando legami e fili invisibili con la loro vita attuale e, in particolar modo, riflettendo sulla “nuova vita” di Caterina, trasferitasi dieci anni prima su un’isola.
L’arrivo in scena di Lorenzo, l’ex fidanzato di Caterina, riporta alla luce vecchi rancori e provoca litigi, in quanto di fazione opposta a quella di Corrado. Cala la notte, giunge il giorno delle votazioni, e le polemiche inerenti al referendum non tardano a profilarsi: Corrado appoggia l’indipendenza dall’Italia, scontrandosi continuamente con il negazionista Lorenzo. Ma il clima di ostilità tra i due uomini non è legato solamente al referendum attuale, quanto ad un avvenimento di circa dieci anni prima: la morte di un ragazzo in un incendio scoppiato in una scuola adibita a seggio. Resta oscura a tutti l’identità del responsabile, tranne ai tre protagonisti.
Lo spettacolo porta in scena problematiche del nostro tempo: la frammentazione politica, l’incapacità dei governanti di comprendere le reali necessità dei cittadini e l’omertà. Ma il punto di forza della pièce è l’intreccio di tematiche di natura politica e aspetti legati alla natura umana, come i rapporti tra gli individui, l’amore, la fratellanza, la disgregazione, la violenza, il rapporto tra l’individuo e se stesso e anche la morte.
Forte l’impatto emotivo sul pubblico che ha seguito lo spettacolo sul palco, condividendo empaticamente le emozioni dei bravissimi attori.
Borgh Simona, Buscema Corradapia
Degliangioli Ilaria, Di Mauro Patti Marika
Giansiracusa Sofia, Grippaldi Elena
Montoneri Mariagiovanna, Turi Giovanni
Classe V A liceo classico