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“PICCOLI FUNERALI” una delicata riflessione sul senso della vita e della morte

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Lo spettacolo di Maurizio Rippa conclude la nona edizione di Codex Festival.

 

Delicato, commovente lo spettacolo portato in scena, sabato 17 ottobre, al teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto, da Maurizio Rippa (voce) e Amedeo Monda (chitarra).

Un alternarsi di testi e musiche, sapientemente equilibrate, che narrano del dolore e lo trasformano in struggente nostalgia. L’artista prima dello spettacolo vero e proprio ha “incontrato” gli spettatori raccontando dal palco, in maniera intima e confidenziale, la genesi del suo lavoro, “la cosa”, “questa cosa” come più volte l’ha definito.

“Tutto nasce dalle mie paure, dalla mia timidezza e dal mio volerla superare facendo teatro. La timidezza non è andata via ma io ho escogitato un metodo, dedicare il mio lavoro a qualcuno; l’esibizione fine a sé stessa mi crea ansia, dedicarla a qualcuno diventa un atto d’amore e come tale anche sbagliare, cadere, stonare passano in secondo piano”.

Questo lavoro- continua- nasce da due sentimenti, uno d’amore e uno d’odio: io amo dedicare e odio i funerali… ed eccomi qui a raccontare e a ricordare persone che non ci sono più dedicando ad ognuna una canzone.

A questo punto le luci si sono abbassate e ha avuto inizio lo spettacolo: solo sul palcoscenico, davanti ad un leggio, accompagnato dalle note della chitarra di Amedeo Monda, l’artista si è esibito alternando al ricordo di qualcuno scomparso, una melodia, una canzone quasi a voler riscattare la morte ridando vita.

E forse è proprio questo che Rippa ha voluto esprimere: il ricordo di chi non c’è più crea un ponte tra la vita e la morte, l’accettazione di un ciclo eterno scandito da momenti diversi ma tutti egualmente importanti per definire il nostro esistere, il nostro modo di essere.

Al termine, ancora un contatto diretto tra l’attore/autore e il pubblico in sala: sceso dal palco, con una scatola di latta tra le mani, Rippa ha invitato gli astanti a scrivere su un foglietto di carta il nome di una persona che ha avuto un ruolo importante nella loro vita e il cui ricordo si vuole salvare. Ancora tanta commozione ed empatia in sala durante questa silenziosa consegna.

Bellissimo spettacolo e degna conclusione di un festival che ha saputo regalare tante emozioni dando voce alle inquietudini e alle problematiche della contemporaneità.

Ad maiora!

Nicolò Caristia

Adriana Ferlisi

Elisabetta Vilardo

IV A Liceo Classico

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