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Sport e disabilità per vincere insieme

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Sport e disabilità per vincere insieme

Quando le barriere del pregiudizio lasciano spazio all’amore per la vita

 

Tra i vari appuntamenti promossi dal Festival “Volaibro”, largo consenso da parte di una vasta platea di studenti e non solo, ha avuto l’incontro dal tema: “Tra calcio e boxe: in comune una protesi”, tenutosi venerdì 10 marzo, nella Sala Gagliardi di Palazzo Trigona (Noto) a cui hanno aderito alcuni alunni dell’I.P.S.I.A e del CaeT dell’Istituto “M. Raeli” di Noto

L’incontro dibattito ha avuto come moderatori due figure di spicco dello sport con disabilità come: Roberto Camelia e Salvatore Iudica.

Roberto Camelia, oggi è arbitro di boxe di Siracusa ma non è un arbitro qualunque bensì un arbitro speciale perché ha una protesi alla gamba sinistra, sotto il ginocchio.

Nel corso della conferenza ha riferito d’aver partecipato qualche mese fa al programma televisivo su RAI 1 – “LA VITA IN DIRETTA” durante il quale, ha esposto la sua storia degna di essere conosciuta da tutti per la sua meravigliosa forza di rialzarsi. Egli ha raccontato che Il 2 gennaio 2013, si trovava con il fratello sul litorale siracusano e ad un certo punto, durante il tragitto, si rese conto che qualcosa non andava. Vide delle ruote sulla strada e una macchina ribaltata all’esterno della carreggiata con all’interno dell’abitacolo un uomo che non riusciva a liberarsi, così Roberto forzò la portiera e riuscì a estrarre l’uomo dall’auto. Successivamente sentì lo stridio di una macchina che qualche istante dopo lo travolse.

Da lì a poco Roberto si risvegliò dal coma con un arto amputato, ma dopo tante peripezie che lo hanno fortificato nel corpo e nell’anima è stato in grado di riprendere in mano la propria vita e poter ricominciare ad arbitrare, perché ci sono sogni come quelli di Roberto che superano ogni ostacolo. Roberto, oggi è il primo sportivo nella storia ad essere autorizzato a salire sul ring con una protesi alla gamba. La sua forza e il suo coraggio gli hanno permesso di raggiungere traguardi incredibili. Inoltre a giugno del 2016 ha creato una onlus: “SPORT E MENTE” dove cerca di promuovere i valori dello sport ai ragazzi nelle scuole, ma anche nei centri del dolore come il carcere. Adesso sta lavorando ad un progetto poiché vuole dare vita alla scrittura del libro le cui pagine custodiranno la sua storia. Nel corso della conferenza non sono mancati momenti di emozione, analisi, ma soprattutto riflessione sul concetto di normalità, e su come la tenacia premia chi non si pone dei limiti. All’intervento di Roberto Camelia, si è susseguito quello di Salvatore Iudica di origine netina, che da qualche anno vive a Roma. Venne operato quando era bambino in Germania e sin dall’infanzia ha alimentato la sua passione per il calcio. Fondatore dell’associazione:”Calcio amputati” nel 2012. Tutto iniziò quando, Salvatore incontrò un ragazzo con una invalidità, con il desiderio di giocare a calcio. Nel 2014 si realizza il suo sogno perché gioca il primo mondiale di calcio amputati e da subito la sua squadra si fa notare per gli ottimi risultati. Il 9 marzo ha incontrato il sindaco Bonfanti per effettuare, il 20 aprile, un allenamento nella cittadina di Noto. Salvatore continua a superare gli ostacoli a cui viene sottoposto sempre con il sorriso sulle labbra.

Roberto Camelia e Salvatore Iudica sono considerati degli eroi che giorno dopo giorno combattono per ottenere ciò che vogliono nonostante le loro disabilità. Loro sono disposti ad inseguire i loro sogni nonostante incontrino tantissime difficoltà e desiderano aiutare chi si trova nelle loro stesse situazioni ad inseguire i propri desideri e a non scoraggiarsi.Risultati immagini per roberto camelia e salvatore iudica

Istituto Matteo Raeli Noto

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