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“Mi amo da vivere perché”, uno slogan per dare voce alle donne

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Un 25 novembre di riflessione attraverso le arti: Fidapa e Comune di Noto partono dalle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni.

Un 25 novembre di riflessione attraverso le arti: Fidapa e Comune di Noto partono dalle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni.

Giorno 25 Novembre, in sala Gagliardi, si è tenuta in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne una manifestazione organizzata dalla F.I.D.A.P.A. sezione di Noto e dal Comune di Noto. Hanno contribuito con la loro presenza il sindaco Corrado Bonfanti e l’assessora Giusi Solerte.

In apertura, l’attore Giovanni Arezzo ha recitato un toccante monologo sulle testimonianze di diverse donne che hanno subito violenze, mentre su uno schermo scorrevano le immagini di 826 donne uccise in Italia dal 2012 ad oggi. Durante il monologo, Melissa Gramaglia si è esibita in un’elegante danza con suggestivi effetti di luci e ombre.

Questo evento è stato realizzato non solo per ricordare le donne vittime di femminicidio ma per incoraggiare, in particolar modo, quelle che hanno il coraggio di denunciare. La violenza è un atto da condannare in una società civile, è con la cultura che dobbiamo combattere questo fenomeno, in modo da prendere coscienza della piaga che affligge la società odierna.

Carola Pennavaria ha realizzato, per l’evento, dei disegni di donne stilizzate, raccolti in video, proiettati durante l’esibizione di Melissa Gramaglia. Le belle canzoni scritte appositamente per l’evento da Sergio Pennavaria, sono state cantate dalla stessa Carola Pennavaria con un’intensa interpretazione e hanno accompagnato il tutto.

In un altro video sono stati mostrati dei significativi quadri della collezione “Ragnatele” che raccontano storie di donne, tra cui la misteriosa e affascinante “Donna con il lenzuolo”. Questa tela raffigura la donna in tutta la sua femminilità e purezza, a dimostrazione della sua importanza e fragilità.

Il Sindaco Bonfanti, nel suo interessante intervento, ha invitato le giovani donne a chiedere aiuto se nel quotidiano notano segnali sospetti, a cominciare dalla violenza verbale che è il primo campanello d’allarme.
L’assessora Giusi Solerte ha successivamente dichiarato che negli ultimi anni sono aumentate le denunce di  violenze e stupri; ciò significa che non si deve lavorare solo sull’emancipazione delle donne, che ormai hanno acquisito un’indipendenza nel ruolo che rivestono nella società, ma è necessario destabilizzare la figura patriarcale imposta dall’uomo moderno. Negli ultimi anni, ha spiegato l’assessora, è stata creata una linea telefonica con un numero verde per accogliere le denunce e le richieste d’aiuto, cercando di approvare leggi per aumentare le pene per i criminali che compiono violenze. Tuttavia, le Forze dell’Ordine che si occupano di questi crimini non riescono a far fronte a tutte queste denunce, che rimangono tali senza ottenere soluzioni fino a che si trasformano in accuse di femminicidio. “E’ necessario– ha chiarito l’assessore-, partire da un’educazione di base dei giovani che saranno gli uomini del futuro, favorendo l’informazione e la prevenzione. Non bisogna cambiare le leggi ma cambiare le menti”.

La parte conclusiva dell’evento prevedeva la premiazione per il miglior spot contro la violenza sulle donne. Due i vincitori: la 3^A del Liceo Classico “M. Raeli” e la 1^C della scuola media “G. Aurispa” che sono stati premiati con delle targhe. Originale la conclusine della manifestazione: come saluto, sono stati consegnati ad ogni donna presente dei biglietti con su scritto “Mi amo da vivere perché…” con l’augurio di dare una risposta personale, per dare la forza ad ognuna di rispettarsi e amarsi, giorno per giorno.

Articolo a cura di Di Stefano Emanuela, Colombo Melissa, Teodoro Carmen e Carmela Mazzara, III A Liceo Artistico.

Photo credits: Erik Dimartino

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