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Guerra in Ucraina: confronto con don Maurizio Novello

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Venerdì 4 marzo, al termine del momento di riflessione per la pace in Ucraina, noi, studenti della IVB del Liceo Scientifico del “Matteo Raeli”, abbiamo avuto uno scambio di opinioni con don Maurizio Novello, parroco della Cattedrale e direttore della Pastorale scolastica della Diocesi, nonché promotore dell’evento, assieme all’Amministrazione Comunale di Noto.

  • Che ne pensi del fatto che le nazioni occidentali, tra cui anche l’Italia, stanno fornendo armi all’Ucraina? Credi sia positivo o negativo?

È qualcosa di maledettamente negativo, perché ognuno di noi, per aiutare le altre nazioni, deve offrire quello che serve per costruire la pace. Dovremmo dare il pane, che serve per mangiare, piuttosto che le armi, che servono per uccidere. Per cui questa fornitura di armi, da parte dell’Unione Europea all’Ucraina è una cosa veramente scandalosa. Ve lo spiego con un esempio: immaginate di essere a scuola e avere una lite con qualcuno. Tornati a casa, lo dite ai vostri genitori, e loro vi rispondono: “Non ti preoccupare, ti do un coltello, domani pensaci tu a difenderti”. È la stessa cosa, significa dire agli altri “ammazzatevi”.

  • Ritieni che le sanzioni imposte dall’Unione Europea nei confronti di Russia e Bielorussia possano essere utili?

Certo, le sanzioni servono, perché la guerra è causata dal potere dei soldi e queste sono sanzioni fondamentalmente economiche. Per cui, essendo la guerra motivata da un desiderio di successo economico, gli Stati europei, e in tutto oltre quaranta nazioni nel mondo, con queste sanzioni, stanno cercando di porre fine alla guerra. E possono avere una certa efficacia non tanto sul governo, quanto sugli oligarchi, le persone ricchissime della Russia, tra i più ricchi del mondo che, danneggiati economicamente, si possono ravvedere, perché, come si dice in siciliano, «‘a sciarria è sempre pâ cutra».

  • Persino alcuni stati storicamente neutrali, come la Svezia, la Finlandia, la Svizzera hanno deciso di imporre sanzioni economiche. Secondo te, i paesi occidentali stanno prendendo una posizione forte e condivisa?

La presa di posizione è necessaria, e in particolare in questo momento storico nei confronti della Russia, perché Putin si sta rivelando come uno dei tanti dittatori che abbiamo già conosciuto nella storia. In questo momento sta colpendo l’Ucraina, ma si potrebbe anche pensare che dopo l’Ucraina colpirà altri Paesi, per rifondare via via l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questo significa che tutte le nazioni devono prendere una posizione ferrea contro la Russia e contro questo modo di fare politica. Non può esistere l’egemonia politica, ma vanno rispettati tutti i popoli e le loro libertà. La Svizzera e tutte le altre nazioni che si stanno “svegliando”, che hanno tra l’altro un potere economico non indifferente, sono un segno che non siamo più nei tempi in cui ognuno poteva pensare di comandare e di ottenere tutto con la violenza. Non siamo in un gioco come il “Risiko”, Putin non si può permettere di fare questo.

  • Che cosa possiamo fare noi di concreto, oltre a manifestare, per aiutare il popolo ucraino?

A parte le manifestazioni e, per chi crede, chiedere e invocare il dono della pace e la conversione dei cuori, sono fondamentali i corridoi umanitari per accogliere questa gente anche nella nostra Nazione, nelle nostre famiglie, per esempio, inserendo questi ragazzi a scuola, come si fa per i progetti Erasmus. Mentre nazioni come la Francia, la Germania e gli Stati Uniti, dovrebbero seguire la via diplomatica per risolvere i conflitti. Ed è necessario parlare con tutti, perché si capisce che in Russia c’è una forma di potere che mette paura e non permette alla gente di essere libera. Dobbiamo sempre difendere la libertà, perché la libertà di ognuno dipende dalla libertà di tutti, e quando inizia a mancare la libertà si cade di nuovo nel fosso della guerra.

  • Una guerra, in questo caso, voluta da Putin ma che molti russi criticano fortemente.

Sì, infatti sono stati arrestati bambini, che manifestavano con la scritta “No alla guerra”, ed è stata arrestata anche una donna di ottant’anni, sopravvissuta all’assalto di Leningrado. Arrestare bambini e donne anziane fa capire che, in Russia, c’è un regime totalitario.

  • Ci sono oggi minacce alla nostra democrazia?

Sì, ci sono minacce profonde alla nostra democrazia. In particolare, la minaccia di Putin di fare ricorso alle armi nucleari rappresenta il tentativo dell’uomo malvagio di minare democrazia e libertà. Evidentemente, se c’è uno che si permette di dire che ci saranno conseguenze per chi difenderà l’Ucraina, significa che siamo nelle mani di un pazzo, di un criminale, di una persona che vuole conquistare il mondo e distruggere la libertà degli altri. Queste persone vanno affrontate e combattute.

Ecco la viva voce di don Maurizio, che ringraziamo.

Ignazio Aparo e Damiano Zocco – IVB Liceo Scientifico

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