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Philosophy for Children: Καιρός e l’attenzione al benessere dei bimbi

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L’elegante Sala Gagliardi di Noto ha ospitato martedì 27 febbraio la conferenza Philosophy for Children o “P4C”, organizzata nell’ambito di Καιρός – Festival della Cultura e della Spiritualità.

È una pratica filosofica”, ha spiegato la docente Nelluccia Mancarella in apertura d’incontro, “che può cominciare dai primissimi anni. Il suo elemento caratterizzante è la circolarità, che consente di porre tutti sullo stesso piano e di stimolare l’acquisizione di abilità sociali: condividere risorse e spazi comuni, gestire positivamente i conflitti, rispettare i turni della comunicazione e parlare in modo pacato”.

Relatori dell’evento Pierpaolo Casarin e Silvia Bevilacqua, fini conoscitori della materia, entrambi laureati in filosofia, già ricercatori presso l’Università di Genova e promotori di progetti e di pratiche filosofiche nelle scuole, che, da tempo, organizzano in giro per l’Italia eventi e seminari per diffondere la P4C . Assieme dirigono la collana “Passaggi”, nella quale – hanno anticipato- uscirà la biografia di Matthew Lipman, il filosofo e pensatore americano che negli anni ’60 del secolo scorso ha dato vita a questa pratica filosofica.

“Per Lipman – così come spiegato nel corso del pomeriggio– , la filosofia non può essere solo una disciplina per un’élite, ma attività di pensiero che chiunque è capace di sperimentare. Essa diventa, dunque, la modalità attraverso cui il silenzio dell’infanzia, rilegata e taciuta, possa essere preso in considerazione, in modo tale che anche i bambini possano elaborare la propria filosofia ed il proprio pensiero critico. Questo può verificarsi anche nella classe, che diventa comunità di ricerca, in cui possono accadere il dialogo e la cooperazione”.

I relatori hanno continuato la disamina che affonda le radici nel pensiero socratico:

“A partire dalla consapevolezza di “non sapere”, i bambini si pongono delle domande, alle quali riusciranno a dare una risposta grazie all’aiuto del facilitatore, che può essere o un insegnante o un esperto esterno.
Durante questa pratica filosofica, si forma anche il pensiero “Caring” basato sulla fiducia, la solidarietà, il desiderio di accettare che altri ci possano contaminare. Esso ha a che fare con la dimensione metariflessiva, ovvero la possibilità di pensare il pensiero stesso. I bambini ascoltano aneddoti e storie e poi, dopo le domande, riflettono su un determinato tema, che può essere il coraggio, la verità o la diversità. Il filosofare diventa quindi attività formativa per l’umanità in generale. Ecco perché la “C” iniziale della parola “children”, che completa l’acronimo (P4C), può anche essere intesa come la consonante iniziale della parola “community”.

Grande l’interesse suscitato nel pubblico che, alla fine della conferenza, ha rivolto numerose domande agli esperti dando vita a un proficuo scambio di riflessioni e condivisione, per potenziare competenze spendibili a 360° nel contesto sociale, con un’attenzione che parte dai più piccoli.

Articolo a cura di Federica Boscarino, Alessia Bellavita, Marianna Messina, Giulia Scapellato della Classe V B, Liceo Classico.

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