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“Frame”, stupore e incanto per l’opera teatrale ispirata all’universo pittorico di Hopper

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"Frame", stupore e incanto per l’opera teatrale portata in scena al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto e ispirata all’universo pittorico dell'artista americano Edward Hopper.

La sera del 25 gennaio, al teatro comunale Tina di Lorenzo è andato in scena lo spettacolo “Frame”.

“Frame” è una produzione Compagnia Teatropersona; ideazione, regia, scene, costumi e luci di Alessandro Serra; realizzazione e scene di Mario Daniele, con la collaborazione ai movimenti di scena di Chiara Michelini.

L’opera teatrale si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper del quale Serra vuol far rivivere, ricreandola in scena, la capacità di fissare in una tela l’interiorità.
Sul palco si muovono, incontrandosi in scene staccate e senza proferire parola, Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio e Giuseppe  Semeraro.  Elemento scenografico centrale una cornice, frame appunto,che segna il passaggio tra l’interno e l’esterno: dentro gli eventi che si radicano, fuori quelli che passano

Il regista  non si limita soltanto a portare in scena i quadri del pittore statunitense, ma  dà loro  forma e movimento (non voce). I personaggi si muovono sapientemente rappresentando la solitudine e la disperazione della quotidianità e riescono a rimanere fedeli all’immobilismo, alla fissità dei soggetti di Hopper, rallentando i gesti, ripetendo i movimenti.
Importante la scelta di non dare voce agli attori, ciò permette allo spettatore da un lato di fissare l’attenzione su ciò che accade sul palco, dall’altro di cogliere le varie situazioni esistenziali.

Automat, Dipinto di Edward Hopper, 1927.

Le scene hanno luogo in una stanza grigia, cupa, con al centro una tela bianca, dalla quale escono, nel corso dello spettacolo, i diversi personaggi. Spiccano la tazza del caffè del celebre “Automat”, il profilo nudo di donna “A Woman in the sun”, il letto di “Morning Sun” e la coppia di “Excursion in the philosofy”. 

Ad intrecciare le storie dei vari personaggi e le scene di vita quotidiana, il clown di “ Soir Blue” che  per molti è l’alter-ego del pittore stesso: è lui che crea le ambientazioni e porta sul palcoscenico i personaggi, ma non interagisce mai con essi; infatti, quando entra in scena gli altri escono e, alla fine, l’unica cosa che gli rimane è ballare con un abito vuoto, rimasto in terra abbandonato.

Soir Bleu, Dipinto di Edward Hopper, 1914.

Protagonisti insieme agli attori sono sicuramente le luci e le scenografie che riproducono l’atmosfera pittorica di Hopper e pur nella loro essenzialità colpiscono lo spettatore e ne catturano l’attenzione.
Insomma, “Frame” è uno spettacolo inusuale che non lascia indifferenti ma coinvolge e incanta..

Articolo di Veronica Bellofiore, Ilaria Zani, Giulia Toro IIIB Liceo Classico
Mariia PleKhova, Liceo Artistico

 

 

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