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Valido sostegno ai giovani promosso dal Progetto Policoro

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Presentato agli studenti del Matteo Raeli il progetto “Policoro” - Diocesi di Noto con l'esempio di due "gesti concreti": le cooperative "Shaqued" e "Oqdany", solide realtà lavorative e sociali del territorio netino.

Presentato agli studenti del Matteo Raeli il Progetto “Policoro” – Diocesi di Noto con l’esempio di due “gesti concreti”: le cooperative “Shaqued” e “Oqdany“, solide realtà lavorative e sociali del territorio netino.

Relatrice dell’incontro tenutosi mercoledì 21 marzo, nei locali dell’Aula Magna del Carnilivari, la dott.ssa Roberta Abate, neolaureata che ha condiviso le proprie esperienze, sia di studio che di lavoro, con i presenti, incoraggiandoli a seguire le proprie passioni e ciò che possa renderli felici, incitandoli a non farsi sfuggire le varie occasioni che offrono esperienza di formazione.

Il Progetto Policoro è una risposta da parte della Chiesa alla disoccupazione giovanile, per aiutare i ragazzi a migliorare le proprie idee imprenditoriali; non un sostegno economico per la formazione delle aziende ma un orientamento e una formazione per chi si affaccia al mondo del lavoro con l’aiuto della C.E.I., la Conferenza Episcopale Italiana. Il progetto, nato dal desiderio di Don Mario Operti di aiutare i giovani disoccupati del Sud Italia, si è sviluppato dapprima con il Convegno Ecclesiale Nazionale tenutosi a Palermo; a seguire con un ulteriore incontro a Policoro, in provincia di Matera, il 14 Dicembre 1995, nel corso del quale sono stati presenti l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio Nazionale pastorale giovanile e la Caritas Italiana che hanno concretizzato le idee esposte dai fautori del progetto, in primis quella che “il Paese non potrà mai crescere se non c’è una cooperazione tra più parti”, instaurando rapporti di sostegno tra chiese del Nord e chiese del Sud. Difatti, soggetti ecclesiali e associativi collaborano in piena sinergia su diversi livelli: nazionale, regionale, provinciale, con l’aiuto delle varie Diocesi che, ogni giorno, sono chiamate a fronteggiare emergenze sociali, come la crisi, il lavoro in nero, lo sfruttamento minorile, ridando speranza.

Fino ad oggi sono state create più di 700 aziende, tra queste le cooperative “Shaqued” e “Oqdany”, solide realtà lavorative e sociali del territorio netino presentate durante la mattinata da Salvatore ed Ada, che hanno condiviso con gli studenti le loro storie private e professionali. Particolare importanza ha riguardato il momento in cui la dott.ssa Abate ha voluto ricordare, con la proiezione di un video, la figura di Don Luigi Ciotti, presbitero italiano molto attivo nel sociale, ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele, come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi dell’Associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia. Negli anni Novanta l’impegno di Don Ciotti si allarga al contrasto alla criminalità organizzata. Dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio dell’estate del 1992, fonda il mensile Narcomafie – di cui sarà a lungo direttore – e nel 1995 il coordinamento di Libera. Nel 1996, Libera promuove la raccolta di oltre un milione di firme per l’approvazione della legge sull’uso sociale dei beni confiscati, e nel 2010 una seconda grande campagna nazionale contro la corruzione.

L’incontro ha suscitato notevoli spunti di riflessione tra i giovani presenti ed è stato molto apprezzato dagli stessi.

Articolo di Anna Ucciardo, classe 4° A Liceo Artistico

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