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Novecento, da Pirandello a Guccione, Artisti di Sicilia

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Duecento opere del Novecento esposte al Convitto delle Arti: un omaggio alla Sicilia e ai siciliani.

Lunedì 3 febbraio, nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio a Noto, è stata inaugurata la mostra “Novecento – Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione”, presenti il curatore Vittorio Sgarbi, il sindaco, Corrado Bonfanti, la vicesindaca di Scicli, Caterina Riccotti, e un nutrito pubblico di giornalisti e appassionati d’arte.

La mostra, sotto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Sicilia e del Comune di Noto, è prodotta da Mediatica ed organizzata da Sicilia Musei. Rimarrà aperta dal 4 febbraio al 30 ottobre 2020.

Duecento sono le opere che si possono ammirare al Convitto delle Arti, in un corpus che accoglie dipinti dei più famosi artisti del Novecento, in esposizione anche la Vucciria di Renato Guttuso, quadro famoso in tutto il mondo, che ha lasciato Montecitorio per approdare prima a Palermo e poi a Noto.

Un tributo alla Sicilia e ai siciliani, un omaggio dovuto, ha affermato Sgarbi, poiché l’arte italiana del Novecento è soprattutto arte siciliana, come la letteratura del Novecento è letteratura siciliana: Luigi Pirandello, Vitaliano Brancati, Tomasi Di Lampedusa da un lato ma dall’altro grandi pittori come Piero Guccione, Franco Polizzi che lasciano Roma per tornare in Sicilia.

A Scicli danno inizio ad una scuola nella quale, negli anni ‘60/’70, quando le avanguardie cominciavano a mostrare qualche incrinatura, giovani artisti volgendo lo sguardo al paesaggio, creano opere pittoriche che esaltano la vita, l’assoluto, l’infinito.

Non a caso, simbolo di questa esposizione è la Vucciria di Renato Guttuso, quadro che rappresenta il famoso mercato di Palermo caratterizzato da fervore, vita, passione, vivacità che contrastano con il sonnolento abbandono della città.

Sgarbi, nel suo discorso, ha inserito alcune note polemiche a difesa di suoi cari amici e collezionisti, accusati, a suo parere, ingiustamente di aver fatto esporre dei falsi nella precedente mostra “L’impossibile è Noto” e critica il lavoro svolto dalla magistratura, che si è affidata – sempre a suo parere – a dei “totali incapaci“.

Andando oltre le polemiche, il sindaco Bonfanti è intervenuto ribadendo con orgoglio l’importanza della mostra, evento di rilevanza nazionale e grande occasione per la città di Noto per arricchire ancora di più la propria offerta culturale.

Noto, capitale del barocco e patrimonio UNESCO, splendido palcoscenico di eventi ed importanti mostre è, infatti, da tempo meta di un turismo colto e ricco a livello internazionale, a riprova della ricaduta positiva che la cultura ha anche per l’economia.

Seguendo un preciso progetto politico e culturale, la nostra cittadina – continua Bonfanti-, sarà per tutto il 2020 la casa degli artisti siciliani: pittori, scultori, fotografi musicisti e scrittori avranno opportunità e spazi per raccontate un secolo di arte e storia della nostra terra“.

Conclusi gli interventi, il pubblico si è spostato al Convitto delle Arti, negli spazi riservati alla mostra per ammirare i dipinti, sapientemente illustrati dal curatore Vittorio Sgarbi.

Articolo a cura di
Rossella Adorno,Veronica Bellofiore, Giulia Toro, Ilaria Zani

Photo credit Dalila Cultrera
Classe IVB Liceo Classico

 

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