Lun. Apr 29th, 2024

RAELIOGGI

le Notizie al Primo Posto

“Con disciplina ed onore”, la lectio magistralis di Alfonso Sabella

2 min read
A Noto, al Palazzo della Cultura “Carlo Giavanti”, venerdì 11 ottobre ha avuto luogo la prima delle due serate dedicate al PREMIO HONOS 2019.

A Noto, al Palazzo della Cultura “Carlo Giavanti”, sede del Cumo, venerdì 11 ottobre ha avuto luogo la prima delle due serate dedicate al PREMIO HONOS 2019.

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Galleria EtnoAntropologica di Solarino, nasce con l’intento di riconoscere l’impegno, la professionalità, il talento di quanti hanno contribuito al miglioramento sociale e all’accrescimento culturale del panorama siciliano, agendo nei settori dell’antropologia, archeologia, letteratura, arte e storia.

I vincitori del premio, Rosario Acquaviva, Vincenzo Di Carlo, Santino Alessandro Cugno, Angelo Vintaloro, Mariagiovanna Mirano, Piergiorgio Barone, Lorenzo Reina e Diego Scartabelli, sono stati premiati da una giuria di esperti del settore nel territorio italiano.

Ospite d’eccezione, il magistrato Alfonso Sabella, cui è stato conferito il Gran Premio Honos.

Il magistrato, rispondendo alle domande della giornalista Carmen Attardi, ha ripercorso con emozione le tappe più importanti della sua carriera ma anche le più drammatiche.

Sabella, entrato in magistratura nel 1989, opera presso la procura di Termini Imerese e in seguito di Palermo. Conosce Giovanni Falcone e si schiera in prima linea nella lotta contro la mafia “quando – ricorda– ancora si negava che la mafia esistesse“.
Poi le stragi di Capaci e di via D’Amelio nel 1992, la strage di via Georgofili a Firenze nel 1993 e tutto cambia: la mafia esiste, lo Stato è in ginocchio.
Eppure “con disciplina e onore”, uomini e donne dello Stato e della società civile hanno combattuto e ottenuto importanti successi mettendo a rischio la propria vita. Sabella parla delle minacce a lui rivolte dal mafioso Vito Vitale ma precisa che gli uomini dello Stato devono tener sempre tener dritta la barra dell’onore e pertanto le loro azioni non possono essere dettate dalla vendetta, anche se ci si trova di fronte ad assassini spietati come Brusca, Provenzano.

A proposito di quest’ultimo, Sabella si chiede se la decisione di mantenerlo nel regime carcerario del 41 bis nell’ultimo periodo della sua vita, quando era ormai ridotto ad uno stato vegetativo, sia stata una scelta improntata ad umanità e dignità.
Con la voce ancora velata di commozione, ricorda in seguito, la sua esperienza a Roma, quando viene nominato assessore alla legalità dal sindaco Ignazio Marino allo scoppio del caso Mafia Capitale, “ma – dice Sabella – sconfiggere la corruzione annidata nell’amministrazione pubblica è più difficile che sconfiggere la mafia“.

Un pubblico qualificato e attento ha salutato con un lungo applauso il magistrato a conclusione del suo intervento. L’incontro, per noi studenti del gruppo “Comunicazione e Informazione” dell’I.I.S. Matteo Raeli, è stato una grande opportunità per riflettere sul tema della legalità e per approfondire e conoscere nuove realtà culturali.

Arrivederci a martedì 22 ottobre, prossimo appuntamento con il Premio Honos, ospite della serata sarà il giornalista Paolo Borrometi.

Articolo di Gaia Pintaldi e Valeria Floridia IV A liceo delle Scienze Umane
Foto Ettore Casamichela III A liceo classico

Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.