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Coronavirus, il punto di vista delle studentesse e degli studenti del Raeli

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Emergenza Covid19, il punto di vista delle studentesse e degli studenti del Matteo Raeli di Noto.

E’ passata poco più di una settimana dalla chiusura delle scuole a causa del Covid-19. Noi studenti non abbiamo ancora metabolizzato la gravità della situazione. Ci sentiamo un po’ immuni. Giovedì 12 marzo è entrato in vigore un nuovo decreto del Governo italiano che, fino al 25 marzo, prevede restrizioni aggiuntive per fermare la diffusione del coronavirus. La misura principale del provvedimento è la chiusura di ulteriori attività e servizi non essenziali: stop ai bar, pub e ristoranti. Sono garantiti, invece, supermercati e farmacie. Alcuni di noi sono abbastanza responsabili da capire, altri si comportano normalmente mettendo a rischio la loro salute e soprattutto quella altrui. Per questo anche i grandi dello spettacolo, sapendo di avere notevole influenza, hanno cercato di rendersi utili lanciando l’hashtag #iorestoacasa: non capita tutti i giorni di salvare l’Italia restando in pigiama!

Solo adesso ci accorgiamo che siamo una grande comunità, legati tutti da un destino comune e che proteggere se stessi vuol dire proteggere tutti. Dobbiamo stare separati proprio perché siamo uniti, siamo un’unica cosa.
Noi ragazzi non avremmo mai immaginato di vivere una situazione così assurda. Gli ultimi 70 anni per l’Italia e l’Europa sono stati di relativo benessere e sicurezza, la maggior parte di noi non ha conosciuto guerre, povertà, catastrofi e restrizioni di alcun genere. Siamo cresciuti in un mondo pieno di diritti che sono stati frutto delle conquiste delle generazioni precedenti. Siamo abituati ad avere tutto e sicuramente anche di più. Alla notizia della chiusura delle scuole in noi è scattata la voglia di uscire, di stare con gli amici e non preoccuparci dell’orario o di ammalarci. Se però da una parte cresceva la nostra voglia di divertirci, dall’altra aumentava anche la paura dei nostri genitori e la preoccupazione degli insegnanti di finire il programma e andare avanti con le lezioni. Lavorare da casa online con la didattica a distanza è utile per prevenire il contagio, ma non controllabile a livello didattico. Inoltre, fare lezione a distanza non ci permette di interagire allo stesso modo con i professori, come quando ci cimentiamo in un approfondimento durante una lezione. Paradossalmente, noi ragazzi viviamo le restrizioni come un momento positivo grazie al quale abbiamo scoperto che il legame che si forma tra i compagni all’interno della classe è quella quotidianità che in questo momento ci manca.

Per capire meglio cosa sta accadendo fra i nostri coetanei ci siamo rivolte a studentesse e studenti anche di altri istituti per sapere cosa ne pensano sull’emergenza sanitaria Coronavirus.

Covid=ignoranza. La situazione non sarebbe così rischiosa, se  ci fosse anche un minimo senso di responsabilità individuale e di comprensione, se solo prestiamo attenzione a piccole e semplici regole questa situazione può migliorare” commenta Asia della IV A Liceo Classico A. di Rudinì di Noto.

Penso che questo virus non vada preso sotto gamba, solo vedendo com’è partito dalla Cina ed è arrivato nel resto del mondo, è evidente come sia necessario prendere provvedimenti drastici per fermarlo. Me la passo bene finché non ci obbligano a non uscire totalmente, insomma. Chiudere le scuole e anche diversi luoghi pubblici secondo me è stata la decisione più giusta, alla fine è una situazione temporanea per una buona causa” spiega Carla della II A Liceo Scientifico M. Bartolo di Pachino.

Un giorno un saggio mi disse: anno bisesto, anno funesto. I detti degli antichi non sbagliano mai… Il 2020 si è aperto con un dramma all’inizio poco considerato, ma in questi giorni molto discusso: il Coronavirus. Di fronte a questo nuovo virus, lo Stato sta cercando di tutelare tutti noi; i Ministri, giustamente, hanno emanato il decreto della chiusura delle scuole. Sta a noi essere responsabili, stando a casa e non creando assembramenti in luoghi pubblici, con l’aiuto dei nostri genitori” continua Nicolò della II A Liceo Classico A. di Rudinì di Noto.

Abbiamo avvertito la necessità di confrontarci anche con i ragazzi del V anno e questo è il loro punto di vista:
Questa situazione mette un po’ tutti a disagio e diventa ogni giorno sempre più complicata. Noi ragazzi di quinta siamo forse un po’ più preoccupati rispetto a tutti gli altri, perché dovremmo affrontare gli esami di Stato a fine giugno e non sappiamo se questi saranno effettivamente svolti nei giorni previsti o saranno rimandati e, se sì, quando. Ovviamente i professori fanno di tutto per cercare di fornirci il materiale e metterci a nostro agio, ma questa situazione sta rallentando molto l’andamento didattico e i programmi potrebbero non essere conclusi entro la fine dell’anno scolastico”.

Invitiamo tutti a rispettare le norme igienico-sanitarie e di preferire un film sul divano ad un aperitivo con gli amici.

Articolo di Chiara Basile e Annarita Mollura
III A Liceo Classico A. di Rudinì di Noto

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