Lun. Apr 29th, 2024

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Riccardo III, una contesa tra amore e potere

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Il 7 dicembre al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto, è andato in scena lo spettacolo Riccardo III – Suite d’un Mariage, con la regia e drammaturgia di Auretta Sterrantino.

Il 7 dicembre, al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto, è andato in scena lo spettacolo Riccardo III – Suite d’un Mariage, con la regia e drammaturgia di Auretta Sterrantino.

La rappresentazione si apre in media res: il fratello di Riccardo III è morto e i due protagnisti si muovono liberamente e in armonia, per lasciare intendere la natura della loro relazione, puro eros. L’atmosfera lugubre è conferita dalla soffusa luce blu che illumina appena gli attori, in aggiunta ad una scenografia essenziale e dai colori cupi, ad opera di Valeria Mendolia, tra i quali spicca solo il rosso.

Anna e Riccardo, interpretati rispettivamente da Giulia Messina e Michele Carvello, in questi primi minuti si servono di movimenti scenici per raccontare la storia. L’efficacia di questi, molto precisi e coordinati, denota uno studio profondo alle spalle e una particolare attenzione per i dettagli. Per tutta la rappresentazione viene sistematicamente ripetuto il mantra “Prestato, vecchio, nuovo, blu” che con il variare delle situazioni cambia di significato, pur non cambiando la formula.

Così la storia si delinea progressivamente e veniamo a conoscenza del fatto che Riccardo ha ucciso Edoardo IV, marito di lei, nonché fratello proprio. Egli adesso decide di conquistare Anna che, a differenza dell’opera originale, non appare come vittima, infatti inizialmente è determinata a non cedere a Riccardo. Nonostante la sua iniziale avversione è vinta dal suo corteggiamento e accetta di sposarlo. Questo matrimonio fa sì che la sofferenza di Riccardo, mosso dal dolore ma allo stesso tempo dalla sete di potere, diventi anche quella di Anna, infelice per la sua sorte.

Ancora una volta i movimenti hanno un ruolo fondamentale nello svilupparsi della trama e le musiche, di Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella, si fanno più drammatiche, ad accentuare l’aggravarsi della situazione. Tutto culmina con la morte di Anna, che indossa simbolicamente un telo rosso.

Articolo di Arianna AzzaroMarika Di Mauro Patti e Sofia Mazzonello
Foto di Giuseppe Munafò e Vincenzo Papa
III A Liceo Classico

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