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“New Magic People Show” di Giuseppe Montesano, storia di avanspettacolo postmoderno

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Al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto arriva “New Magic People Show”, lo spettacolo definito dalla critica come "commedia nera di avanspettacolo postmoderno".

Al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto arriva lo spettacolo definito “commedia nera di avanspettacolo postmoderno“.

Giorno 2 febbraio, alle ore 17.00, presso la sala Dante del Teatro Tina Di Lorenzo di Noto, in occasione dello Spettacolo “ New Magic People Show”, si è tenuto il secondo, in ordine di tempo, del ciclo dei cinque incontri sulla “Drammaturgia contemporanea”, tenuti dal prof. Dario Tomasello, coordinatore del Dams dell’Università di Messina, rivolti agli studenti di Scienze della Formazione e della Comunicazione del Cumo di Noto.

Dopo una presentazione dei relatori da parte del Direttore Artistico del Teatro, dott. Salvatore Tringali, le alunne del Liceo Artistico Matteo Raeli hanno assistito alla interessante lezione, nella quale il prof. Tomaselli ha affrontato il tema del linguaggio del teatro. Facendo riferimento alla storia della drammaturgia, dice che non si può parlare di teatro italiano, ma di teatro napoletano, siciliano, romano etc. Questo accade perché per molte regioni l’italiano è, di fatto, una lingua coloniale, per cui nel linguaggio del teatro viene mescolato ad espressioni dialettali per rendere una lingua più viva e aderente alla realtà. Puntualizza anche il ruolo dell’attore, mestiere antico, che nasce con la Commedia dell’Arte. “La Commedia dell’arte inventa una professione, che è quella dell’attore, che è un artigiano, un mestiere dignitoso che passa da padre in figlio…”

Fa riferimento poi a Eduardo De Filippo, definendolo il più grande drammaturgo italiano, figlio del grande Eduardo Scarpetta, inventore della maschera di Felice Sciosciammocca.
L’ analisi continua con riferimenti a Totò con il suo “Miseria e Nobiltà”, che si ricollega alla tradizione napoletana, per concludersi con le grandi innovazioni apportate nel teatro da Pirandello.
Infine, il relatore mette in evidenza, come anche oggi l’italiano non sia una lingua adatta alla drammaturgia contemporanea: “L’italiano medio che si parla oggi, non è utilizzabile per il teatro, perché è una lingua imbastardita dai media fino a diventare demenziale. Quando – continua lo studioso- dobbiamo esprimere un’emozione oggi, in un contesto familiare, ci viene più naturale e autentico, esprimerci nel dialetto”.

Segue poi l’intervento di Angelo Curti, della Fondazione Teatri Uniti, che presenta lo spettacolo previsto in serata.

Magic People, scritto da Giuseppe Montesano, è ambientato in un condominio con vari personaggi. Nel 2007 è andato in scena per la prima volta, nel corso degli anni ha avuto una certa fortuna, è stato definito commedia nera di avanspettacolo post moderno, attraverso la forte interazione che l’attore ha con il pubblico si generano degli incredibili e vertiginosi effetti comici.
Alla fine del 2017 c’è stato un riadattamento dello spettacolo che viene chiamato New Magic People Show.

Gran parte dello spettacolo è ancora attuale perché la società italiana non è molto cambiata. Lo spettacolo viene realizzato senza nessun accorgimento scenografico, i personaggi recitano in uno spazio ristretto in modo da suggerire un condominio claustrofobico” spiega Angelo Curti.

Segue poi l’intervento di Tony Laudadio, uno degli protagonisti dello spettacolo, che entra nel dettaglio della costruzione, dalla selezione dei testi, alla messa in scena, al rispetto dello spazio, ogni dettaglio va curato con la scelta precisa degli oggetti e dei linguaggi. Conclude dicendo che il teatro cambia sempre, ogni sera accade qualcosa di nuovo: “E’ questa la magia del teatro!“.

Articolo a cura di
Marie Cannarella, Giusy Levantino,
Aurora Di Raimondo, Miriam Micieli,
Alessia Uccello
 della classe III A, Liceo Artistico. 

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