Dom. Apr 28th, 2024

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Al Matteo Raeli Bufale.net sale in cattedra per un weekend (e non è una fake news!)

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Continua la formazione per i giornalisti in erba del Matteo Raeli di Noto: il terzo incontro del progetto "Comunicazione e Informazione" affronta il tema delle Fake News con Bufale.net.

Continua la formazione per i giornalisti in erba del Matteo Raeli di Noto: il terzo incontro del progetto “Comunicazione e Informazione” ha affrontato il tema delle Fake News con Bufale.net.

Bufale.net, il famosissimo portale di fact-checking contro la disinformazione, è salito in cattedra venerdì 15 e sabato 16 Febbraio, nell’Aula Magna del plesso Carnilivari di via Platone. Qui, gli studenti e le studentesse di tutti gli indirizzi del Matteo Raeli di Noto hanno partecipato al terzo incontro del progetto “Comunicazione e Informazione“, dibattendo sull’attuale tema delle Fake News.

Ospite della due giorni un relatore d’eccezione, il dott. Claudio Michelizza, ideatore e fondatore del sito Bufale.net. In particolare, sono stati trattati i seguenti argomenti: Cosa è un debunker e quali strumenti utilizza; Anatomia di una bufala; Differenza tra satira e bufala; Scopi della bufala.

In apertura d’incontro, il dott. Michelizza ha spiegato chi è uno sbufalatore, o debunker, ovvero colui che svela una bufala pubblicata sul web per ingannare le persone che, a loro volta, condividono notizie false con amici attraverso i social networks. Il relatore ha conversato con gli studenti ponendo subito un quesito: “FAKE or FACT?“, traducibile in “è più importante sbufalare o verificare?“.
Se è vero, infatti, che tutti possiamo cadere nelle bufale, non è tanto il numero che ci deve preoccupare quanto il tipo di bufale e gli argomenti che queste trattano. Michelizza ha poi parlato dell’enorme business che ruota attorno alle fake news nel momento in cui una bufala gira sui social ricevendo like e condivisioni, infestando bacheche e creando allarmismi infondati. Successivamente, ha dato delle indicazioni per smascherare le bufale, partendo dalla verifica di data, foto e video che vengono pubblicati, attenzionando elementi singoli, quali il nome di un comune, un ricercatore, una fonte estera, un avvenimento storico, una tradizione o persino grazie alle segnalazioni.

Il founder di Bufale.net ha spiegato, infatti, che il 90% delle bufale può essere smascherato con senso critico, ponendosi le domande giuste, seguendo tre passaggi fondamentali: segnalazione, analisi e stesura. Infine, scoperta la bufala, questa va segnalata sia sul sito che ha pubblicato la notizia sia sulle pagine Facebook in cui la notizia è stata condivisa.

Sul sito Bufale.net esistono i link dove segnalare notizie che sospettiamo essere false e anche una black list, la lista nera del web, cioè un elenco aggiornato di siti che hanno pubblicato bufale in vari campi, dal medico, allo scientifico, fino al religioso e il politico, nessuno dunque escluso. Michelizza ha, infine, portato il pubblico a conoscenza dell’esistenza di una Fanpage, Adotta anche tu un analfabeta funzionale“, dedicata ai commenti delle persone che non comprendono né sanno cos’è la bufala e come essa funzioni.

Grande interesse e partecipazione per i due incontri che hanno permesso agli studenti di interrogarsi meglio sui compiti del giornalista oggi, per il quale non basta più trovare la notizia. Nell’era dei social, infatti, il giornalista ha anche il compito di denunciare e contrastare la circolazione di notizie false per il bene di tutti e per la salvaguardia della sana informazione.

Articolo di Miriiam Ionita e Fasai Thirathanpiyasuphon, IVA Turistico

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